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PALEOLITHIC ART MAGAZINE


ITALIA



Le Pietre Sacre del Torrente

Stefano Taglietti





Le domande, così come le risposte sull’origine dell’Arte, non finiscono mai. Nel tempo si aggiungono sempre nuove intuizioni e scoperte. L’importanza di scavare nel tempo più remoto e chiedersi sul come e quando nell’uomo siano iniziate le esigenze e le esperienze di come e perché superare il corpo e il tempo attraverso l’immaginazione, rimangono dilemmi sui quali tentare di rispondere diventa sempre più importante.

Leggere e interpretare i segni di chi ha cominciato a pensare e a immaginare gli spazi, i mondi e gli oggetti, non più soltanto utili dal punto di vista pratico, ma assolutamente indispensabili dal punto di vista spirituale, estetico e sacro, è un orizzonte che guardiamo con profondo interesse e stupore. Da questa ricerca si scorge una dimensione che vale un’enormità. Si tratta di un incalcolabile capitale umano, soprattutto in termini di riflessione sul recentissimo passato e sul futuro.

Per gli autori questi temi rimangono fondamentali. Una ricerca di questo tipo crea inquietudine, proprio per la certezza che tali domande non potranno mai avere una risposta definitiva.

La bellezza di questa ricerca è proprio nel fatto che si potranno avere tante risposte differenti, spesso tutte affascinanti. Le risposte in ambito artistico si ri-trovano principalmente nei lavori e nelle tante produzioni artistiche in ogni parte del mondo. L’interpretazione dei segni e i gesti primordiali sono questioni che prima o poi quasi tutti inconsapevolmente affronteranno.

Sul senso e i motivi di questo tema, noi tentiamo costantemente un’analisi e una lettura.Come si giungeva e si giunge alla rappresentazione, alla costruzione di un’immagine, di una figura e alla sua trasformazione? Come si legge un’astrazione dei segni in simboli e quanto dobbiamo riportare alla luce dalla memoria della nostra cultura? Qual’è il senso dell’elaborazione dei materiali fino al risultante linguaggio estetico e poetico?

L’indagine e la forza interrogativa che crea ciò che è ora, ciò che è giunto fino a noi, a partire addirittura dai primi segni del Paleolitico, sono praticamente inesauribili.

Senza queste premesse non avrei mai cominciato le mie esplorazioni in Puglia, sul Torrente Romandato, nel Gargano, per cercare pietre paleolitiche lavorate dall’uomo. Mi aggiro in questi luoghi ormai come un rabdomante, come da sonnambulo guidato da un sogno. Considero davvero questa ricerca perfettamente in continuità con quella di compositore musicale.

E’ incredibile osservare come per quegli uomini, cosiddetti primitivi, la visione e il sogno prendevano misteriosamente corpo, forma e verità nel “colpo su colpo” e nella “pietra sulla pietra”.

E’ innegabile, o comunque ci dà sicuramente una misura, che la classificazione del genere Homo, sia Erectus, Neanderthalensis o Sapiens, parta proprio da questi principi e non soltanto dallo stare in piedi.

Il tempo lunghissimo ha fatto perdere il significato preciso dei culti sacri, ma il fascino, la bellezza, la profondità, l’immediatezza del gesto artistico e infine la magia che avvolgono una pietra lavorata dall’uomo, rimangono inalterate.

Nell’arte recente e contemporanea, i linguaggi dell’astrattismo del ‘900 storico, i segni e le elaborazioni delle forme in funzione della rappresentazione del mondo esteriore e interiore, vengono da molto lontano.
Ciò che è lo si deve a ciò che è stato, a ciò che nei millenni si è trasformato ed è rimasto “dentro” alle cose che vediamo ora. Sembra banale dirlo ma niente nasce dal niente.

La storia possiede uno strato fatto di una infinità di segni che forse possono essere decodificati. Il linguaggio della forme delle sculture primitive molto stilizzate è assolutamente profondo legato all’immaginazione, alla visione e alla sensibilità.

La sensibilità rimane l’unica chiave di lettura sicura che permette di percepire l’astratto e i segni primitivi che testimoniano la ricerca del sacro, della vita, della morte, della fertilità, della forza.

La mia grande passione per la ricerca dei segni umani antichi e quindi anche per gli oggetti paleolitici, mi ha spinto, come dicevo, a fare delle ricerche sul Torrente Romandato, a Rodi Garganico.

Il promontorio del Gargano è uno dei giacimenti del paleolitico più grandi e importanti d’Europa.
Il Torrente, che per la maggior parte dell’anno è completamente asciutto, ha un fondo fatto di pietre e di una quantità impressionante di selce. In questo posto si trovano moltissimi scarti di lavorazione e bellissimi utensili. La qualità e i colori di questa selce rendono gli oggetti fra i più belli che esistano al mondo.
Questo luogo è davvero magico. Il promontorio del Gargano, e soprattutto il Torrente, è una sorta di macchina del tempo che fa dimenticare, una volta dentro, lo scorrere delle ore.

Intorno ci sono fichi d’india e rocce. Fra autentica macchia mediterranea e pietraie assolatissime, guaiti di cani lontani, richiami di uccelli e silenzio tecnologico, (non si sente nessuna automobile), sembra quasi di vivere in un luogo fuori dalle mappe, sembra di stare in Africa.

Sul Torrente, ascoltando i miei passi fra le pietre, nel tempo ho abituato l’occhio a intravedere, in stazione di superficie, i manufatti paleolitici.

Un giorno, alla fine dell’estate scorsa, ho raccolto ancora qualche punta e qualche raschiatoio e insieme a questi, anche uno strano manufatto che all’inizio non sapevo assolutamente interpretare. La sfida, come sempre, è quella di trovare una scultura.Questo “strano” pezzo mi ha interrogato per giorni, fino ad arrivare ad una delle conclusioni possibili, confortata ovviamente da altre fonti scientifiche e specialistiche. Si tratta, infatti, di una scoperta sensazionale, cioè di una scultura bicefala.



Fig.A Piccola scultura antropomorfa bicefala in selce. Raffigura due teste unite per la nuca, a sinistra una testa di Homo sapiens arcaico con fronte e mento e a destra una testa di uccello. Trovata nel torrente Romandato, Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Paleolitico medio.
Vista frontale.



Fig.B Retro della scultura.


La scultura è stata rinvenuta a qualche centinaio di metri dalla foce del torrente Romandato, a Rodi Garganico in provincia di Foggia. Il materiale di costruzione è la selce. Misura nella lunghezza 6, 50 cm e nell’altezza 4, 50 cm. L’epoca di produzione risale al Paleolitico inferiore, civiltà musteriana databile quindi intorno agli 80.000 – 50.000 anni fa.Riproduce una testa umana, forse un Homo Sapiens, perché ha il mento e la fronte, unita per la nuca, a una testa di uccello. L’uccello potrebbe essere delle specie dei grandi volatili esistenti in quel periodo. La scultura è tutta finemente lavorata. L’occhio, all’inizio deformazione naturale della selce, è stato allargato un poco per roteazione, ma anche messo in evidenza da due, tre colpetti ben assestati. La testa del grande volatile è fatta molto bene.
Il motivo della produzione di questa scultura è sicuramente un culto religioso a noi sconosciuto.
Il foro dell’occhio del volatile permetteva probabilmente a questa scultura di essere indossata sul collo, ma anche, vista la precisione e il perfetto equilibrio della forma, di essere esposta e collocata in orizzontale per un osservazione più ferma e attenta.

Mi auguro che questo Torrente, ( che io chiamo il Torrente, con la T maiuscola, come nella tradizione romana il Tevere, per importanza viene chiamato Fiume; famosa è la citazione in Accattone di P.P. Pasolini: “ a Accattone manco Fiume se lo porta via” ), mi auguro dicevo, che il Romandato, Torrente delle Pietre Sacre, possa avere, per molto tempo ancora, la possibilità di raccontare la storia dell’uomo e di essere salvato e protetto, dall’ignoranza, dall’indifferenza, dall’incuria e da tutti quelli che vorrebbero trasformarlo in una discarica.








Il compositore Stefano Taglietti



Stefano Taglietti (compositore - Roma 1965)
Autore fra i più importanti dalla sua generazione.
Possiede un catalogo molto vario e ricco di oltre 130 lavori musicali.
La sua produzione comprende molte composizioni cameristiche e lavori per ensemble, orchestra, oltre a sette opere e nove melologhi. Ha ricevuto commissione dalle più importanti istituzioni come La Biennale di Venezia, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Accademia di Francia, Cantiere Internazionale di Montepulciano e molte altre. La sua musica è stata eseguita in Europa, Usa, Est europeo e Oriente nelle più importanti sale da concerto e stagioni concertistiche.


E-mail:stefanotaglietti@yahoo.it



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