PALEOLITHIC ART MAGAZINE


EUROPA E MEDIO ORIENTE



CLASSIFICAZIONE GENERALE DELL'ARTE PALEOLITICA

Pietro Gaietto


L'arte paleolitica è di due tipi: tridimensionale (scultura litica), e bidimensionale (incisione su osso e dipinto su parete). Questi due diversi tipi di arte hanno origini territoriali e raffigurazioni religiose differenti, e anche quando in Europa queste due civiltà hanno abitato in una stessa regione, non vi è mai stata mescolanza in quanto appartenti a due mondi psicologici e spirituali profondamente diversi. Nel Paleolitico superiore (da 28.000 a 12.000 anni fa) l'arte bidimensionale è diffusa nell'Europa occidentale, in particolare in Francia (grotta di Lascaux, Font-de-Gaume, Cosquer ecc.) e in Spagna ( grotta di Altamira, grotta de las Manos, El Castillo ecc.) con raffigurazioni di animali, generalmente in movimento, di altissima qualità artistica per composizione, stile e colore.

In questo tipo di arte bidimensionale non è raffigurato l'uomo.

Dalle rappresentazioni di soli animali si rileva che queste civiltà non avevano divinità, e che la loro religione, non ancora interpretata, probabilmente era in gran parte collegata a riti di propiziazione della caccia.

Colloco l'arte bidimensionale paleolitica in una ipotetica "Civiltà orientale" ancora da definire, in transito in Europa.

L'arte tridimensionale del Paleolitico (scultura litica) è meno nota dei dipinti zoomorfi in grotta, ma è stata più studiata e personalmente ritengo che rappresenti la "Civiltà occidentale".

La scultura paleolitica era in funzione della religione ed era di quattro tipi, in quanto raffigurava quattro diversi tipi di divinità, che troviamo in tutto il Paleolitico, inferiore, medio e superiore.

La distribuzione geografica accertata per origine e per evoluzione è l'Europa e il Medio Oriente.

La divinità più conosciuta è la scultura di donna nuda priva di piedi che i paletnologi hanno definito "venere" (Fig.1), che può essere interpretata sia come "dea della fertilità", che come "dea dell'amore".


Fig.1 Primo tipo. Donna nuda (Venere di Savignano). Savignano sul Panaro, Modena (Italia). Museo Pigorini, Roma.

Nel Neolitico e nell'Età dei metalli, molte sculture di donne nude (evoluzione di quelle paleolitiche) vengono definite "Dea madre". Tale definizione mi sembra impropria, in quanto la "Dea madre" deve avere il figlio tra le braccia.

Il secondo tipo è la scultura di testa umana bifronte (due teste umane unite per la nuca) (Fig.2) che può anche essere bicefala e tricefala.


Fig.2 Secondo tipo. Bifrontismo (testa umana bicefala di Campoligure). Campoligure, Genova (Italia). Collezione Gaietto.

Questo tipo, nelle epoche post-paleolitiche, è considerato un dio.

Il terzo tipo è la scultura di testa di animale (Fig.3), che nei mammiferi può essere raffigurata con una parte del corpo. L'animale sacro.


Fig.3 Terzo tipo. Testa di animale (mammut). Rodi Garganico, Foggia (Italia). Collezione Gaietto.

Il quarto tipo è la scultura di testa bifronte di uomo e di animale (Fig.4), la testa bifronte di animale con animale, e l'ibrido artistico con caratteri misti uomo-animale e anche animale-animale.


Fig.4 Bifrontismo (testa bifronte uomo-uccello di Vesima). Genova, località Vesima (Italia).Collezione Gaietto.

Questi quattro tipi di divinità sono sempre presenti nei 12.000 anni del post-Paleolitico, e sono riconoscibili anche in composizioni complesse di tipo estetico, e anche di tipo religioso (demoni, sfingi, sirene e via dicendo), come pure in una grande varietà di stili artistici che possono deformare l'immagine con riduzione di organi o con aggiunta di decorazioni.




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